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Decreti antincendio: gli obblighi per le aziende

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Il decreto antincendio del Ministro dell’Interno entrato in vigore il 4 ottobre 2022 rappresenta un passo avanti nella gestione della sicurezza antincendio nei luoghi di lavoro. Questo decreto sostituisce il D.M. del 10 marzo 1998 e introduce una serie di obblighi che le aziende devono rispettare per garantire la sicurezza dei lavoratori e delle persone presenti nei loro locali.

Il Decreto si applica a tutti i luoghi dell’azienda in cui vengono svolte attività lavorative, ad eccezione dei mezzi di trasporto, delle industrie estrattive, dei pescherecci, dei campi e di tutti i terreni facenti parte di un’azienda agricola o forestale. Inoltre, si applica anche nei cantieri temporanei o mobili, limitatamente alle prescrizioni degli articoli 4, 5 e 6.

Il datore di lavoro ha l’obbligo di redigere un piano antincendio per le emergenze se sussistono le seguenti casistiche:

  • Luogo di lavoro sono presenti almeno 10 lavoratori.
  • Luogo di lavoro aperto al pubblico dove, indipendentemente dal numero dei lavoratori, siano contemporaneamente presenti più di 50 persone.
  • Luogo di lavoro in cui si svolgono le attività elencate nell’allegato 1 al Dpr 151/2011, soggette a visite e controlli di prevenzione incendi.

Per tutte le altre aziende che non rientrano nelle casistiche sopra elencate, sussiste l’obbligo di attuare misure organizzative e gestionali in caso di incendio. Tali misure andranno riportate nel DVR o redatte in apposita procedura.

Piano antincendio per la prevenzione: cosa deve contenere

Il piano antincendio è un documento fondamentale per la prevenzione e la gestione delle emergenze in caso di incendio. Esso deve contenere una descrizione dettagliata dei rischi presenti nell’azienda, delle misure preventive adottate, delle procedure da seguire in caso di emergenza e delle indicazioni per l’evacuazione dei lavoratori e del pubblico.

Il datore di lavoro ha l’obbligo di nominare gli addetti antincendio, ovvero le persone che sono incaricate di gestire le emergenze in caso di incendio. Tali addetti devono essere adeguatamente formati e aggiornati sulle procedure da seguire in caso di emergenza. La formazione deve prevedere anche l’uso degli estintori e degli altri dispositivi di spegnimento.

Il Decreto introduce anche una serie di requisiti per i locali e gli impianti antincendio. Ad esempio, i locali devono essere dotati di porte antipanico, le scale devono essere protette da porte tagliafuoco e gli impianti di rivelazione e allarme devono essere conformi alle normative vigenti.

Inoltre, il Decreto prevede l’obbligo di effettuare la manutenzione periodica degli impianti antincendio e di verificare il loro corretto funzionamento. Questa attività deve essere svolta da personale specializzato e regolarmente addestrato.

In particolare, l’articolo 10 del Decreto stabilisce che le attività di manutenzione degli impianti antincendio devono essere effettuate da ditte specializzate e autorizzate, in possesso dei requisiti di qualificazione tecnica previsti dalle normative vigenti. Inoltre, gli addetti incaricati di effettuare la manutenzione degli impianti antincendio devono essere opportunamente formati e addestrati, in modo da poter garantire una corretta e sicura esecuzione delle operazioni di manutenzione.

Per quanto riguarda la frequenza delle operazioni di manutenzione degli impianti antincendio, il Decreto prevede che essa debba essere stabilita in base alle caratteristiche e alla tipologia degli impianti stessi, nonché alle condizioni di utilizzo. In ogni caso, le operazioni di manutenzione devono essere effettuate con una frequenza non superiore a 12 mesi.

È importante sottolineare che l’obbligo di effettuare la manutenzione periodica degli impianti antincendio non si limita solo agli impianti di estinzione, ma riguarda anche gli impianti di allarme e di evacuazione. In particolare, gli impianti di allarme devono essere sottoposti a verifiche periodiche per garantirne il corretto funzionamento e la rispondenza alle normative vigenti.

In caso di mancata manutenzione degli impianti antincendio o di effettuazione di operazioni di manutenzione non corrette, il Datore di lavoro può essere soggetto a sanzioni amministrative, penali e civili, a seconda della gravità dell’infrazione commessa.

In conclusione, il Decreto antincendio introduce importanti obblighi per le aziende in materia di gestione della sicurezza antincendio nei luoghi di lavoro. È quindi fondamentale che il Datore di lavoro si avvalga di personale specializzato e autorizzato per la manutenzione degli impianti antincendio, garantendo così la sicurezza dei lavoratori e dei beni aziendali.

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