L’aumento del livello di sicurezza in casa è una priorità per molti italiani. Non solo, la messa in sicurezza degli immobili è un’ottima soluzione per prevenire furti, incendi, violazioni della privacy e problemi simili. Fortunatamente, esiste il Bonus Sicurezza 2023, un’agevolazione fiscale che consente di risparmiare il 50% delle spese sostenute per l’acquisto e l’installazione di impianti di diverso tipo. In questo articolo, analizzeremo come funziona il Bonus Sicurezza 2023, come richiederlo, quali spese sono detraibili e chi ne può beneficiare. Inoltre, esamineremo anche i vantaggi di un impianto di sicurezza in casa.
Come richiedere il Bonus Sicurezza 2023?
È importante precisare che per richiedere il Bonus Sicurezza 2023 non è necessario presentare alcuna domanda specifica. L’agevolazione si effettua tramite la dichiarazione dei redditi, indicando i dati di pagamento e l’importo totale speso l’anno precedente per i lavori di ristrutturazione o messa in sicurezza dell’immobile.
In particolare, è necessario indicare i dati catastali dell’immobile in cui si sono effettuati i lavori e allegare tutta la documentazione necessaria a dimostrare la corretta esecuzione degli interventi e l’effettivo pagamento delle spese sostenute.
È importante tenere presente che il Bonus Sicurezza 2023 sarà valido solo se i lavori di ristrutturazione o messa in sicurezza dell’immobile sono stati eseguiti da imprese o professionisti abilitati e che la documentazione presentata sia completa e corretta. In caso contrario, la richiesta di agevolazione potrebbe essere respinta.
Quali spese rientrano nel Bonus sicurezza 2023
Il Bonus Sicurezza 2023 prevede la detrazione fiscale del 50% delle spese sostenute per gli interventi di messa in sicurezza degli immobili, finalizzati a prevenire il rischio di atti illeciti da parte di terze parti.
Gli interventi ammessi includono il rafforzamento, la sostituzione o l’installazione di cancellate o recinzioni murarie, porte blindate o rinforzate, grate sulle finestre, serrature, lucchetti, catenacci, spioncini, rilevatori di apertura e di effrazione sui serramenti, vetri antisfondamento, casseforti a muro, fotocamere o cineprese collegate con centri di vigilanza privati e apparecchi rilevatori di prevenzione antifurto e relative centraline.
Tuttavia, è importante ricordare che la detrazione fiscale si applica solo alle spese sostenute per gli interventi sugli immobili, mentre i contratti con istituti di vigilanza non sono ammessi. I richiedenti devono essere in regola col pagamento dell’IMU e delle spese, e utilizzare metodi di pagamento tracciabili come carte di credito o debito, bonifico bancario parlante o bancomat, indicando il codice fiscale del beneficiario, la Partita Iva o il Codice Fiscale del professionista o l’impresa che effettua i lavori, oltre all’importo, il numero e la data della fattura e la causale di versamento.
Bonus sicurezza: beneficiari
Il Bonus Sicurezza è una misura introdotta dal Governo italiano per incentivare gli interventi di sicurezza nelle abitazioni. In particolare, si tratta di una detrazione fiscale che può essere richiesta dai proprietari di abitazioni, di unità immobiliari e dai locatari, che effettuano interventi di sicurezza nell’unità immobiliare che possiedono o detengono.
È importante tenere presente che tale agevolazione fiscale è disponibile solo per le unità immobiliari residenziali. Se l’immobile viene utilizzato in modo promiscuo, cioè per uso abitativo e per attività di impresa, il vantaggio fiscale previsto dal bonus sicurezza rimane ma viene ridotto del 50%. Ciò significa che, su un investimento di 10mila euro, la detrazione fiscale viene ulteriormente dimezzata, per un totale di 2.500 euro.
Il limite massimo di spesa per cui è possibile richiedere la detrazione è di 96mila euro, da ripartire in 10 quote annuali di uguale importo. In pratica, se si effettua un intervento di sicurezza che costa ad esempio 9.600 euro, è possibile richiedere una detrazione fiscale del 50% (cioè 4.800 euro) che verrà divisa in 10 rate annuali da 480 euro ciascuna.
È importante anche ricordare che il bonus sicurezza 2023 è disponibile fino alla fine del 2024, ma è sempre bene verificare se esistono eventuali proroghe o modifiche alla normativa fiscale in vigore. In ogni caso, per poter usufruire della detrazione fiscale, è necessario conservare la documentazione che attesti la spesa sostenuta per l’acquisto e l’installazione dei sistemi di sicurezza per la casa, come ad esempio le fatture o le ricevute fiscali.
Inoltre, è importante sapere che il Bonus Sicurezza non è cumulabile con altre agevolazioni fiscali previste per gli stessi interventi. Ad esempio, se si ha già usufruito di una detrazione fiscale per l’installazione di un impianto fotovoltaico, non sarà possibile richiedere la detrazione fiscale per l’installazione di un sistema di allarme.
Se il timore delle intrusioni non ti permette di vivere serenamente la tua casa, l’installazione di un antifurto potrebbe essere una soluzione efficace. Tuttavia, potrebbe essere difficile scegliere il tipo di sistema più adatto alle tue esigenze e capire come installarlo correttamente. Per questo motivo, è consigliabile rivolgersi a professionisti del settore!